Tante Grazie, ma… Il poema incompiuto di Ugo Foscolo


Titolo recensione: Tante Grazie, ma… Sottotitolo: Il poema incompiuto di Ugo Foscolo Autore della recensione: Dario Rivarossa Dati volume recensito: Titolo: L’“Inno alle Grazie” di Ugo Foscolo Autore: Daniela Shalom Vagata Editore: Leo S. Olschki Anno di pubblicazione: 2023 Numero di pagine: 322 Prezzo di copertina: 39,00 euro Abstract:  Al poema/inno Le Grazie Ugo Foscolo […]Continua la lettura…

Pluralità dei mondi


Titolo recensione: Pluralità dei mondi Sottotitolo: Il delicato passaggio tra Seicento e Settecento Autore della recensione: Dario Rivarossa Dati volume recensito: Titolo: Natura e artificio nell’Europa del Seicento e Settecento. Artisti, conoscitori e scienziati tra osservazione, invenzione e diffusione del sapere Autore: Michela di Macco (cur.) Editore: Leo S. Olschki Anno di pubblicazione: 2023 Numero […]Continua la lettura…

Ricerca, studio e tutela dei beni culturali, dimensione etico-politica nella vita di Gregorio Rubino


Nel saggio si delineano elementi imprescindibili del profilo culturale di Gregorio E. Rubino, deceduto il 28 Maggio 2023. Già professore di Storia dell’Architettura presso la Federico II e di Archeologia industriale presso la facoltà di lettere del Suor Orsola Benincasa, specializzazione nella tutela e conservazione dei beni culturali, già socio fondatore e poi vicepresidente per un decennio dell’Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale (AIPAI), fu un pioniere nel settore dell’Archeologia Industriale. Egli ritenne che l’A.I. fosse un campo di studi aperto alla vasta problematica storica del mondo del lavoro, dell’economia, della sociologia, dell’architettura, dell’urbanistica e del restauro. Il saggio è quindi un “riscontro”, una sollecitazione alla rilettura, allo studio ed alla riflessione sulle idee di uno studioso profondamente legato al Sud in generale ed alla Calabria in particolare.Continua la lettura…

Giovanni Antonio Colicci, un romano nella scuola napoletana di scultura lignea


Il contributo si propone di ricostruire cronologicamente la carriera dello scultore romano Giovanni Antonio Colicci attraverso tutte le sue opere certe e i documenti già pubblicati, facendo un’analisi critica delle attribuzioni finora a lui assegnate, nonché aggiungendo nuove opere certe ed un ampio numero di nuove attribuzioni alle quali si è giunti partendo dell’analisi tecnica e formale. Da tale percorso ne emerge uno scultore che va riconosciuto come uno dei più virtuosi della scultura lignea di scuola napoletana, identificabile per la sua perizia e abilità e, soprattutto, per il suo particolarissimo modo di eseguire le pieghe e per il raffinato modo di comporre e lavorare i capelli dei suoi simulacri.
Colicci replica, e non è un caso isolato, medesimi modelli per la stessa iconografia, come nel caso delle sue Immacolate e dei San Michele. Si nota, inoltre, nell’opera del Colicci il ricorrente stratagemma di realizzare composizioni speculari con la finalità di approfittare al massimo gli stessi prototipi. Nell’articolo si restituiscono allo scultore opere già attribuite ad altri maestri, addirittura Nicola Fumo o Giacomo Colombo, principali e più noti esponenti della scuola napoletana il ché dimostra l’altissimo livello artistico raggiunto da Colicci. Il successo della sua bottega viene provato dal fatto che le sue opere sono sparse per tutto il Mezzogiorno durante tutta la prima metà del Settecento.
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