Uber Pulga, il partigiano con la camicia nera


Nelle province di Mantova e di Reggio Emilia, l’ufficiale dei Bersaglieri Uber Pulga è ricordato sia come partigiano sia come fascista: perché? Il giornalista Alessandro Carlini, suo lontano parente, in Partigiano in camicia nera. La storia vera di Uber Pulga, ha ricostruito il dramma di un giovane patriota che, deluso dal Fascismo e vedendo l’Italia devastata dalla guerra, si mise contro la dittatura pagando con la vita. Nato nel 1919 a Ferrara, Pulga è un giovane entusiasta del Fascismo, in cui vede riflessi i suoi sentimenti patriottici. Nel 1944, un capitano delle SS lo incarica di fingersi un disertore della Wehrmacht, infiltrarsi tra i «banditi» della sua provincia e sabotarne le armi; in questa azione uccide un giovanissimo partigiano. Nel gennaio del 1945 è nominato sottotenente da Mussolini: Uber gli stringe la mano e proprio ora la sua coscienza si agita: «Ha seguito Mussolini fin lì, per cinque lunghi anni di guerra e di morte. Per ritrovarsi con l’Italia divisa e distrutta, lo straniero in casa, il rimorso dentro per la gente ammazzata. “A che cosa è servito?” si chiede. La testa è da un’altra parte, passa in rassegna i camerati morti in battaglia, i partigiani uccisi, i civili raccolti a pezzi dopo i bombardamenti». Decide così di passare davvero «dall’altra parte», ma indossando la camicia nera «per ricordarsi quello che è stato e che non vuole più essere». Mentre preleva alcune armi per i partigiani in un magazzino militare a Reggio Emilia, tre fascisti lo arrestano; interrogato da un comandante della Guardia Nazionale Repubblicana, nonostante le botte massacranti, non parla. Alcuni giorni dopo, un processo-farsa militare decreta la sua fucilazione per diserzione e arruolamento tra i «banditi». Il 24 febbraio 1945, davanti al plotone d’esecuzione, «la ventata di proiettili gli congela quell’ultimo “Viva l’Italia!” che tiene in corpo».Continua la lettura…

La lezione glocal di Jovine


Leonardo Lastilla Abstract: In questo saggio verrà analizzata l’opera romanzesca di Francesco Jovine, un autore da riscoprire, che si colloca a metà tra neorealismo e regionalismo. L’esperienza di Jovine è difatti apparentemente simile a quella di molti altri scrittori di quel periodo, tra gli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso, dominati dal neorealismo che, […]Continua la lettura…

La letteratura e l’inconscio nell’opera di Carlo Di Lieto


FULVIO TUCCILLO Titolo: L’inconscio. La letteratura e l’ “ospite inquietante”. Autore: Carlo Di Lieto Editore: Marsilio Anno di pubblicazione: 2020 Numero di pagine: 404   Abstract: Un’ampia parte della attività di ricercatore di Carlo Di Lieto è stata dedicata a studî a carattere psicoanalitico su autori tra i quali Leopardi, Pascoli, Pirandello e molti altri. […]Continua la lettura…

Romanzi che dettano legge


Saggio sugli sviluppi culturali e giuridici dal Seicento a oggi Dario Rivarossa Titolo: Sua maestà legge? Tre secoli di potere, diritto e letteratura  Autore: Donato Carusi Editore: Leo S. Olschki Anno di pubblicazione: 2022 Numero di pagine: XV + 458 Prezzo di copertina: euro 38,00    Abstract: Un intrigante, coinvolgente sguardo d’insieme sulla Storia moderna: […]Continua la lettura…