La fine dell’homo faber e il trionfo della fortuna



Titolo: La fine dell’homo faber e il trionfo della fortuna

Autore: Ettore Barra

Numero Rivista: 3 (2022)

Abstract: Ciclicamente il dibattito pubblico italiano vede riemergere sempre gli stessi temi, dibattuti dai medesimi interlocutori che approderanno alle identiche conclusioni. Il cambio di governo è una delle occasioni preferite di questo processo. L’insediamento del nuovo Esecutivo ha portato in dote, infatti, il dibattito sul merito e sul peso che esso dovrebbe avere a Scuola e nella società.

Com’era facilmente prevedibile, le forze di “destra” hanno rimarcato la loro incrollabile fede nella meritocrazia, mentre quelle di “sinistra” hanno manifestato  la medesima fiducia, rifiutandone però la declinazione governativa. Va da sé che queste ultime non abbiano compiuto lo sforzo di proporre una loro definizione di merito. Un elemento di novità, però, è venuto dal dibattito extraparlamentare. Mentre deputati e senatori giuravano e spergiuravano di non essere ostili al merito, giornalisti e intellettuali organici bandivano contro quest’ultimo una vera e propria crociata.

Profilo biografico:

Ettore Barra è dottore magistrale in Scienze Storiche, specializzato in Storia medievale e rinascimentale. Si interessa anche di storia del Cristianesimo e di storia del pensiero e delle dottrine politiche, con particolare attenzione per il ’900. È il direttore di “Riscontri”, con il Terebinto Edizioni ha pubblicato i volumi: Tommaso d’Aquino e l’eternità del mondo (2015); Il pensiero politico di Costantino Grimaldi: Inquisizione e conflitto giurisdizionale nel Regno di Napoli (2017). Inoltre ha curato l’edizione critica del manoscritto inedito di Grimaldi Apologia contro la bolla di censura della Curia romana (2017).

 

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