SULL’UTILITÀ DELLE FAKE NEWS. La censura al tempo dei social media


Il pericolo fake news infesta gli incubi di politici e di giornalisti di mezzo mondo. Una notizia falsa può, infatti, avere conseguenze estreme nella vita di persone del tutto prive di discernimento, quindi è anche nel loro interesse che l’informazione sia posta sotto controllo. L’apparente linearità di questo ragionamento cela, però, il quesito fondamentale: chi decide, per tutti, al di là di qualsiasi dubbio, quale sia la verità?Continua la lettura…

EMERGENZA PANDEMICA E FINANZA. La “pista dei soldi” nel libro di Davide Rossi


Il libro di Davide Rossi offre al lettore un punto di vista inedito, a tratti sconvolgente, sui temi più scottanti della nostra attualità. Tramite un sistema di indagine classico, quanto ormai tristemente desueto – quale la «pista dei soldi», secondo la lezione di Falcone –, l’autore finisce per ribaltare la visione che il mondo offre di se stesso tramite la comunicazione di massa.

Una delle tracce principali del libro è, infatti, quella del conflitto di interessi, una problematica che investe ormai tutti i settori grazie anche a vuoti legislativi difficilmente attribuibili ad una dimenticanza della classe politica.

Chi ha guadagnato dalla pandemia di Covid-19? Questa la domanda, semplice, ma potenzialmente esplosiva, da cui parte Davide Rossi. Dati alla mano, l’autore ricorda che mentre la povertà assoluta vede un costante e vertiginoso aumento, si stima che la ricchezza dei miliardari nel mondo sia aumentata del 20% proprio grazie alla «gestione autoritaria» della pandemia
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UN LIBRO PER CAPIRE LA CINA. Incontro e scontro del Dragone con l’Occidente


Fece scalpore, qualche tempo fa, l’ingresso della Cina in Poste italiane, seguito da una smodata campagna di acquisizione nei settori più strategici ed innovativi.

Secondo un articolo del “Sole24ore”, si calcola in Italia – già alla fine del 2019 – la presenza di 405 gruppi cinesi con partecipazioni in 760 imprese italiane. Numeri, peraltro in costante crescita – dato che si stima un investimento annuo da parte del Dragone di svariate decine di miliardi solo nel Bel Paese –, da mettere in relazione con l’immenso potere geopolitico acquisito dalla Cina negli ultimi decenni.

Sarebbe tuttavia un errore credere che il legame con l’Italia si limiti al lato meramente economico. La Cina esercita infatti su di noi una crescente influenza politico/culturale con veri e propri fenomeni di cinesizzazione, basti pensare che in ambito occidentale è stata proprio l’Italia tra le più rigide e fedeli esecutrici del famigerato protocollo “contagi zero”.Continua la lettura…

La fine dell’homo faber e il trionfo della fortuna


Ciclicamente il dibattito pubblico italiano vede riemergere sempre gli stessi temi, dibattuti dai medesimi interlocutori che approderanno alle identiche conclusioni. Il cambio di governo è una delle occasioni preferite di questo processo. L’insediamento del nuovo Esecutivo ha portato in dote, infatti, il dibattito sul merito e sul peso che esso dovrebbe avere a Scuola e nella società.
Com’era facilmente prevedibile, le forze di “destra” hanno rimarcato la loro incrollabile fede nella meritocrazia, mentre quelle di “sinistra” hanno manifestato la medesima fiducia, rifiutandone però la declinazione governativa. Va da sé che queste ultime non abbiano compiuto lo sforzo di proporre una loro definizione di merito. Un elemento di novità, però, è venuto dal dibattito extraparlamentare. Mentre deputati e senatori giuravano e spergiuravano di non essere ostili al merito, giornalisti e intellettuali organici bandivano contro quest’ultimo una vera e propria crociata.
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