Titolo recensione: La fine del mondo (non) è vicina: parola di Fabrizio Corgnati
Autore della recensione: Carlo Crescitelli
Dati volume recensito:
Titolo: La fine del mondo (non) è vicina
Autore: Fabrizio Corgnati
Editore: Santelli Editore
Anno di pubblicazione: 2023
Numero di pagine: 312
Prezzo di copertina: 18,99 €
Abstract:
Si sono diffusi in questi ultimi anni testi che analizzano criticamente il progresso scientifico e tecnologico: i suoi contenuti e risultati, ma soprattutto le sue valenze etiche, opzioni di controllo, opportunità alternative. La maggioranza di questi testi sviluppa dibattiti con il polo accademico del mondo della scienza e con le sue espressioni istituzionali: c’è spesso un deciso rifiuto di molti dei postulati di base patrimonio della scienza tradizionale e delle implicazioni sociopolitiche da essi derivanti. Questo originalissimo lavoro, invece, sviluppa le stesse argomentazioni critiche ma con l’obiettivo di ricavare e proporre una sintesi della dialettica tra l’approccio positivistico e quello neoumanistico. Le sue pagine affascinano per leggerezza esente da banalità e superficialità, per eclettismo nella proposizione dei temi, per capacità empatica. La lettura si trasforma in un’esperienza unitaria di riflessione su noi stessi, sul nostro rapporto con le nostre vite e con gli altri. L’autore ci mette a disposizione il proprio solido background di storico in un excursus che mette a paragone le passate stagioni dell’umanità con la nostra presente; così da evidenziarne la vicinanza emotiva a tempi lontani. Quelle che abbiamo sempre ritenuto essere – sulla scorta dello stesso luogo comune che caratterizza ogni epoca – le maggiori peculiarità dei nostri problematici giorni sono in realtà la differente estrinsecazione, in differenti contesti sociali, politici e tecnologici, delle stesse umane tensioni e umana paura del futuro dei nostri avi. Il mondo non finirà presto come spesso temiamo, proprio come non è finito in passato, pur essendosi già ritrovato in guai simili, se non peggiori: cambierà, sta già cambiando, ed è appunto di uno di questi grandi processi ciclici che noi siamo testimoni oggi. Possiamo scegliere di subirlo o, viceversa, di metterci a nostra volta in gioco, mutando noi stessi in sincrono, vivendo e pilotando al meglio il cambiamento.
Profilo biografico:
Carlo Crescitelli è nato ad Avellino, Irpinia, dove oggi vive, e ha raggiunto oramai i sessanta. Gli piacciono: la musica rock e la world music, il cinema, i viaggi al freddo e alla pioggia, la letteratura fantascientifica, fantastica e misteriosa in genere. Ma non solo queste cose, e non necessariamente in quest’ordine. Un’altra cosa che gli piace è scrivere storie: ma forse ancor più gli piace leggerle e raccontarle. Sarà magari per questo che lo leggete qui, e che possiede tutti i romanzi di Emilio Salgari, e continua a mandare in giro il suo alter ego l’antiviaggiatore quando può.
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