Elogio della disobbedienza tra libertà e tirannide



Quello della disobbedienza civile è, senza dubbio, un argomento spinoso. Da un lato esso può rischiare, infatti, di sfociare in un discorso anarchico; mentre, dall’altro, una certa disobbedienza di maniera – molto in voga ai nostri tempi – può diventare utile strumento per l’affermazione di un potere tirannico. Probabilmente è anche per questo che difficilmente un corso di educazione civica includerà nel programma il diritto di opporsi.

Nonostante ciò, la facoltà del cittadino di combattere con l’arma della disobbedienza il potere di un governo che si sta rendendo arbitrario rimane – non fosse altro che per il suo valore di deterrente – un requisito fondamentale per il preservamento dello stato di diritto.

 

 

 


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Ettore Barra è dottore magistrale in Scienze Storiche, specializzato in Storia medievale e rinascimentale. Si interessa anche di storia del Cristianesimo e di storia del pensiero e delle dottrine politiche, con particolare attenzione per il ’900. È il direttore di “Riscontri”, con il Terebinto Edizioni ha pubblicato i volumi: Tommaso d’Aquino e l’eternità del mondo (2015); Il pensiero politico di Costantino Grimaldi: Inquisizione e conflitto giurisdizionale nel Regno di Napoli (2017). Inoltre ha curato l’edizione critica del manoscritto inedito di Grimaldi Apologia contro la bolla di censura della Curia romana (2017).

 

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