Napoli o Morte. L’ultimo Leopardi e i Paralipomeni



riscontri_copertina n. 2Giacomo Leopardi trascorse a Napoli il periodo estremo della propria vita. Una contingenza, ma che influì in profondità sui temi della sua poesia, provocando novità anche a livello stilistico. Il gusto del macabro, per fare un esempio (che era molto diffuso nel Romanticismo, ma non certo, finora, nel cantore dell’Infinito). La città di Pulcinella viene descritta nei suoi paesaggi e nelle sue dinamiche sociali negli ultimi Canti, tra ritratti di donne defunte e La ginestra. Lo spettacolo affascinante e inquietante del Vesuvio, il Golfo, l’archeologia, i politici corrotti, i rivoluzionari da salotto, la povera gente. Ma soprattutto, lì a Napoli, fino all’ultimo respiro, Leopardi arriva alla resa dei conti definitiva con se stesso: i Paralipomeni della Batracomiomachia. E per capovolgere le ideologie correnti, arriva a immaginare – probabilmente per la prima volta nella poesia italiana – un viaggio nel tempo fino all’Era dei dinosauri. Altro che favoletta sui topi e sui granchi!


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Dario Rivarossa ilTassista Marino, nato a Cuneo nel 1969, vive attualmente a Perugia dove è sposato con Paola. Lavora come giornalista per il settimanale umbro La Voce e per Umbria Radio. Traduce da inglese, tedesco e latino; e da italiano a inglese. Cura il sito ambrose-bierce-in-italiano.blogspot.com. Artista digitale (profilo su Behance). Con Il Terebinto ha pubblicato, tra lʼaltro, il romanzo Il Divino Sequel e il saggio Dante fantasy. Collabora regolarmente con la rivista Riscontri, tra saggistica e recensioni. Ha inoltre pubblicato il poemetto neo-barocco dadaista La Strige. Città preferite: Torino e Napoli.

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