Sottotitolo: tra Mito e Poesia
Autrice: Milena Montanile
Abstract: La studiosa dimostra quanto sia arduo negli anni del Rinascimento tentare di tradurre in categoria la nozione di un Rinascimento “al femminile” considerato il carattere eterogeneo della condizione femminile, per lo più subordinata alla cultura e al ceto sociale di provenienza. Si aggiunga che proprio in quegli anni entrano in gioco forze divergenti che non consentono interpretazioni unitarie o univoche. Sulla base della più recente storiografia relativa ai casi e alle vicende del principe madrigalista, quale emerge dalle ricerche pioneristiche di Annibale Cogliano, uno tra i più validi e appassionati studiosi di Carlo Gesualdo, l’Autrice si concentra sulle vicende di una ben rappresentativa tipologia di donne che gravitano intorno alla vita di Gesualdo, dalle aristocratiche (Maria d’Avalos, moglie del Principe, colta in “fragrante delicto”, e da lui uccisa; Eleonora d’Este, seconda moglie di Gesualdo, da lui trascurata e umiliata, che elabora nella solitudine del castello di Gesualdo disagi e frustrazioni esplosi nelle forme sconvolgenti della malattia), alla popolana (amante del principe), alla strega (artefice di fatture e responsabile della lunga malattia di Carlo). Un destino di sofferenza comune ad altre donne aristocratiche, vittime di un immaginario esclusivamente maschile e soggette alla crudele logica del tempo ma condiviso anche dalle donne più umili, relegate ai margini della società. La studiosa individua tuttavia alcune “zone di luce” nei fermenti di riscatto maturati da alcune donne recluse nei monasteri femminili che fecero del monastero il centro di incontri spirituali e di salotti letterari. Ma anche dalle rivendicazioni espresse da alcune “donne di potere” (da Vittoria Colonna a Elisabetta e Giulia Gonzaga) dalle quali partirono segnali numerosi e riconoscibilissimi di riscatto. La studiosa fa osservare che si tratta, in ogni caso, di realtà particolari e ben circoscritte, che riguardano donne nobili e aristocratiche poco idonee a rappresentare una situazione critica d’insieme, tanto più che al di là dei pochi sprazzi di luce restano inalterate situazioni di limitazioni e di emarginazioni che gettano un’ombra sulla condizione della donna negli anni del Rinascimento.
Profilo biografico:
Milena Montanile, già docente di Letteratura italiana presso l’Università di Salerno, ha svolto la propria attività di ricerca intorno a più centri di interesse: dalla letteratura religiosa del ’400 alla cultura del Rinascimento, soprattutto meridionale, a temi e questioni del Settecento italiano, tra riforme e rivoluzione, a contributi sul teatro e sulla narrativa del ’900. In ambito settecentesco ha pubblicato numerosi studi (Galanti, Galiani, Mattei, Lomonaco, Rossi, Cesarotti, Goldoni, Foscolo). Al suo attivo anche frequenti incursioni novecentesche (Morselli, Malaparte, Pirandello, Savinio, Camilleri, ecc.). Ha contribuito all’organizzazione e ai lavori delle prime cinque edizioni della Summer School Gesualdina (Gesualdo 2019-2023). Socia fondatrice della “Associazione di Promozione sociale Carlo Gesualdo”, nonché membro del Comitato scientifico delle riviste “Sinestesie”, “Sinestesioeonline”, “Misure critiche” e “Riscontri”.

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