La prima controcultura italiana



Sottotitolo: Le poesie di Arrigo Boito

Autore della recensione: Dario Rivarossa

Dati volume recensito:

Titolo: Il Libro dei versi

Autore: Arrigo Boito

Editore: Leo S. Olschki

Anno di pubblicazione: 2023

Numero di pagine: LV + 208

Prezzo di copertina: 28,00 euro

Abstract: All’indomani dell’Unità nazionale, l’Italia almeno una cosa buona la ebbe: la Scapigliatura. Dopo la roboante propaganda sabauda e le mirabolanti imprese del generale Garibaldi, infatti, subentrò una cocente delusione per la situazione effettiva del Paese, come denunciò fin da subito un autore non sospetto quale Carducci. Proprio in questo panorama sconsolato si andò a situare la Scapigliatura. Ribelle, insoddisfatto, esoterico, Arrigo Boito fu attivo in un’ampia gamma di settori culturali, non solo poesia ma anche prosa e traduzione, composizione musicale e drammaturgia; tra il resto, il libretto d’Opera per l’Otello di Verdi. Le sue fonti di ispirazione spaziavano da Dante alla Bibbia, da Baudelaire a Hugo. Derise Manzoni e il Romanticismo, riscrisse a modo suo Shakespeare e Goethe. L’atmosfera generale del suo sperimentale Libro dei versi è quella di favole dissacranti, un gusto del bizzarro intessuto però sottilmente di riferimenti “alti”.

Profilo biografico del redattore: Dario Rivarossa “ilTassista Marino” è artista (pittura, scultura, arte digitale e multimediale) e attore in fase iniziale. Nato in Piemonte, formatosi a Roma e Milano nel settore editoriale, vive a Perugia ed è innamorato della Campania, in particolare Napoli e Avellino. Con le edizioni Terebinto ha pubblicato, tra il resto, il saggio Dante fantasy e Fungosità da Yuggoth, traduzione dei sonetti di H.P. Lovecraft.

 

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