A partire dal 1870 l’Idealismo romantico cede il posto al Positivismo, in campo filosofico, e al Verismo, in campo letterario e musicale. Protagonisti delle opere diventano gli umili e i loro sentimenti scevri da ogni languore; teatro degli avvenimenti è il mondo rurale con le sue ataviche tradizioni.
L’articolo analizza l’influenza del Verismo, movimento letterario nato in reazione all’idealismo romantico, sulla musica dell’epoca. Il Verismo si caratterizza per il realismo e il pragmatismo, concentrandosi sulla rappresentazione del mondo rurale anche nei suoi aspetti negativi.
Nell’opera musicale, il Verismo si manifesta principalmente attraverso la citazione di motivi e ambienti rurali che contribuiscono in modo poetico e realistico alla creazione di un contesto popolare. L’autore cita come esempi le opere “Pagliacci” di Leoncavallo e “Cavalleria Rusticana” di Mascagni, in cui i temi della gelosia, dell’onore e della vendetta vengono trattati in modo crudo e realistico.
Tuttavia, l’articolo sottolinea che la musica non può diventare verista nella sua essenza, in quanto dilata le emozioni dei personaggi, dipinge gli ambienti e tratteggia lo svolgimento della storia in modo congeniale alla narrazione. Quindi il Verismo musicale si limita principalmente all’utilizzo di elementi folkloristici e ambientazioni rurali per creare un contesto realistico.
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