Giacomo Leopardi tra Zoroastrismo ed ansia di Infinito



Dalla complessiva produzione poetica di Giacomo Leopardi indagata criticamente, affiora una visione inedita del poeta romantico per antonomasia dell’Ottocento letterario italiano. Dalla sensibilità profonda, acuta e straordinaria, non ebbe una visione puramente “materialistica” dell’esistenza, né fu un “nichilista”, nel senso di totale azzeramento della vita umana al nihil. Al contrario, come si evince dal sostratto dei pensieri dello Zibaldone, Leopardi dibatté la sua esistenza attraverso una religiosità complessa e tormentata che lo spinse verso gli estremi del dualismo dello Zoroastrismo, riuscendo solo da ultimo a placare la sua ansia di Assoluto nell’Infinito avvolgente dell’immaginario nel quale dolcemente perdersi e annullarsi.


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Marcella Di Franco, laureata in Lettere, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Messina, con specializzazioni biennali post-laurea in “Metodologie e Psicopedagogia per l’area umanistica” e in “Metodologie didattiche sulla disabilità per alunni con handicap sociale e di apprendimento”, è attualmente professoressa di Liceo, di Lingua e letteratura italiana, Lingua e cultura latina, Storia e Geografia. Numerosi articoli culturali, saggi critici, letterari, didattico-pedagogici sono stati pubblicati in volume, riviste scientifiche e universitarie, nazionali e internazionali: Nuova Corvina (Budapest), Riscontri, Horizonte (Stoccarda), Topologik, Educazione aperta, Qualeducazione, Le nuove frontiere della scuola, Humanities, Mosaico italiano (Rio de Janeiro),  Notos revue (Montpellier), Griselda online, Gradiva (New York), Astolfo, Arba Sicula, Parra Sicilia, Agorà.  Coltiva da sempre un vivo interesse per la scrittura creativa per la quale ha vinto diversi premi letterari nazionali di poesia e di narrativa.

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