L’articolo analizza il concetto di “Umanesimo Integrale” sviluppato dai Padri della Chiesa, in particolare Giovanni Crisostomo, come modello pedagogico ed etico per affrontare le sfide delle migrazioni contemporanee.
I Padri della Chiesa, recuperando la tradizione giudaica e greca, concepiscono l’“Umanesimo Integrale” come un processo educativo permanente che mira alla realizzazione piena dell’essere umano attraverso la relazione con Dio e con il prossimo. Concetti chiave sono la “paideia” cristiana, l’accoglienza dello straniero (“philoxenia”) e la “compassio” verso l’Altro.
Giovanni Crisostomo in particolare sviluppa una “pedagogia dell’ospitalità” che vede nell’accoglienza non solo una risposta a un’emergenza umanitaria, ma un dono per chi offre e per chi riceve, capace di trasformare l’atteggiamento di “xenophobia” in “philoxenia”.
L’articolo sottolinea come questo modello pedagogico ed etico dei Padri della Chiesa possa offrire spunti preziosi per ripensare l’identità in una prospettiva relazionale, cosmopolita e inclusiva, superando la logica dell’appartenenza e del confine come dispositivi escludenti.
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