L’autore Pierferrè è nato nel 1960, sposato con Manuela, è il mix dei nomi Pierpaolo Federico Rospo. Vive e lavora a Lugano ed ha, a oggi, pubblicato due libri. Ha dichiarato che scrive per il piacere di farlo sperando di regalare un momento piacevole a chi legge. Ama leggere, oltre che scrivere, e crede fortemente che ambedue siano tra le migliori espressioni di libertà. Una storia nasce prima di tutto nell’anima di chi la scrive. Per quanto riguarda il suo libro “Schegge” si tratta di un volume che racchiude una di quelle storie che prendono, appassionano, restano con il lettore nel tempo. Quella di Ulani, che trova riscatto in un momento drammatico della sua vita, o quella di Ares, dedito a dare la morte su commissione, che si mette in gioco per distruggere una tratta di donne, o ancora la tenera storia di Cheriè e della forza dell’amore. Il lettore seguirà con apprensione, l’incredibile avventura del simpatico Oliver, un cucciolone di Bovaro che scoprirà un mondo che non conosceva. Vivrà il patos dell’anima di Jack, che si è dimenticato, in vita, di essere un marito e un padre. Potrà leggere un estratto del primo romanzo della trilogia “Le ragioni del tempo”, accompagnando Caterina durante i viaggi nel suo passato, indietro di secoli. In questo libro, ci sono storie che non vogliono essere lette, ma vissute. Storie che desiderano prendere per mano il lettore e guidarlo all’interno di SCHEGGE.
Come nasce Schegge e perché questo titolo?
Schegge nasce per caso. Avevo da poco terminato “Le Ragioni del Tempo” e, prima di lavorare sul secondo libro della trilogia, desideravo “staccare” dal personaggio di Caterina. Da lì ho scritto alcune storie auto conclusive e le ho raccolte in un unico libro che, devo dire, è andato e continua ad andare molto bene. Ne ho approfittato per inserire alcuni capitoli de “Le ragioni del tempo” per permettere al lettore di capire se anche quel libro potesse esser di suo gradimento. Rileggendo, al termine del lavoro, le varie storie, insieme alla mia editor, ci siamo resi conto che, nello stile stesso dei racconti, questi arrivavano come fossero schegge, diretti e quasi impercettibili. Avevamo il titolo.
Come deve essere una storia per attrarre il lettore, quali caratteristiche?
Ritengo che uno scrittore, specialmente come me, alle prime armi, scriva per egoismo, ovvero cerchi di narrare una storia in modo che lo tenga incollato. Per lo meno questo è ciò che cerco in un libro, indipendentemente dall’argomento. Ci sono libri di scrittori più che autorevoli i quali, nonostante il successo, sono stati, per me, molto faticosi da leggere. Ecco, per me un libro deve essere diretto, lasciare spazio all’immaginazione del lettore, senza necessariamente dare un numero incredibile di dettagli, in particolare nelle descrizioni di luoghi o persone. Desidero che sia il lettore a “creare” intimamente l’aspetto di un personaggio o luogo, utilizzando gli spunti che troverà leggendo. In ultimo una storia deve sorprendere, magari portandoti in una direzione per poi, repentinamente spostarsi.
Tutto nasce da “Le ragioni del tempo”…
Esatto. E, Le ragioni del tempo, nasce osservando una anziana signora che riposava su una panchina lungo il lago di Lugano. Mi venne in mente che quella panchina potesse essere un portale del tempo e la Signora stesse “guardando” nell’altra dimensione. Non ho idea del perché ebbi questo pensiero ma è stato quello, che ha “creato” la storia dentro di me.
Parlaci del personaggio Caterina
Caterina è una ragazza di 16 anni costretta, a causa del lavoro dei genitori, a spostarsi da Milano, dove è nata, in un paesino del Piemonte, Demonte. Quindi vive l’angoscia di lasciare gli amici, la scuola, ovvero i punti fermi della propria vita, è costretta a uscire dalla comfort zone che si era costruita. Lei non può sapere che tutto è un disegno affinché essa stessa possa diventare “colei che è destinata a essere”. Il suo compitò sarà quello di “chiudere” qualcosa che è rimasto “appeso” nei secoli. Come cita il libro: non lo puoi governare, il tempo. A volte non resta nient’altro se
non comprendere, oltre ogni possibile logica. Ebbene, Caterina, nel primo libro comprenderà, mentre nel secondo, “L’Oltrepasso” affronterà, ormai da donna, un epico viaggio interiore che la porterà a svelarsi a se stessa completamente.
Cosa ti ha spinto a iniziare a scrivere
Rispondo con un pensiero presente nella mia presentazione su Amazon del libro “Schegge” e che rappresenta, esattamente, il motivo che mi ha spinto a scrivere e pubblicare libri. “Una storia nasce prima di tutto nell’anima di chi la scrive. L’autore ha un bisogno convulso di scriverla, è la storia stessa che lo costringe perché lei sa che, una volta trasformata in un libro, inizierà un viaggio alla ricerca di anime simili per poterle ispirare o per donare momenti speciali. Una emozione nasce per ricordarti che sei vivo. Quando l’emozione incontra una storia, saranno brividi.”
Il tuo primo libro
Le ragioni del tempo. E’ stato il mio primo libro pubblicato, che mi ha dato molte soddisfazioni e, di conseguenza, il classico stress da “prestazione” mentre lavoravo sul secondo, “L’Oltrepasso”… ma è andato bene anche quello.
Autori che ti hanno influenzato
Sono molti. Indubbiamente ho “preso” qualcosa da scrittori quali Bambaren, Tolkien, o ancora Buticchi. Sono estremamente diversi tra loro ma ognuno di essi mi ha lasciato un imprinting. Ancora, nonostante più impegnativi Umberto Eco, o Voltaire con il Candido. Un autore che trovo fantastico è Alessandro Bergonzoni, con la sua incredibile capacità di liberare parole nell’aria è lasciarle legare tra loro con mille significati diversi. La sua irragionevolezza narrativa è fantastica.
Personaggio della letteratura preferito e perché
Ci sono vari personaggi che riescono a darmi emozione. Parlerei però di Gandalf, de “Il signore degli anelli”. Uno dei primi racconti nel genere che lessi da ragazzino. Il suo personaggio racchiude quanto di meraviglioso c’è nell’essere umano. Le sue paure, il percorso per superarle, il sacrificio affinché altri possano crescere. È l’eroe naturale, il leader del gruppo, ma anche colui che è capace di tirar fuori, da una persona “ordinaria”la parte più alta ed eroica.
Concorsi a cui hai partecipato:
Nel 2023 ho partecipato a vari concorsi letterari, nessuno dei classici “Strega” etc. Credo sia un ottimo metodo per migliorarsi e farsi conoscere.
Le Ragioni del tempo, ha preso una Menzione speciale della Critica nel “Premio Int.le “Massa città fiabesca”, è stata premiata come miglior romanzo di scrittore residente all’estero nel “Premio Int.le degli scrittori Italiani”, ed ha ottenuto la segnalazione della giuria al “Premio Int.le Samnium”. Questo anno, sono presente in vari concorsi letterari con il libro ultimo uscito, “La libreria delle risposte”, e… vediamo cosa accadrà.
Cosa fare per mettere in pratica le proprie passioni:
Già parlando di passione, siamo un bel pezzo avanti, perché la sensazione che provoca è di per se il motore. Personalmente cerco di recuperare più informazioni possibili sull’argomento, magari gruppi di persone con gli stessi interessi. Ovviamente occorre integrarla nella vita di tutti i giorni ma, se di passione si parla la soluzione si trova. Non voglio farla semplice, vanno considerati anche eventuali aspetti economici, ma per qualcosa che ci regala emozione, siamo pronti a trovare la soluzione, magari tagliando qualcosa, risparmiando, diciamo che siamo disponibili al sacrificio.
Progetti futuri
Per “Le ragioni del tempo”, una Società cinematografica, sta lavorando alla realizzazione della sceneggiatura e…sicuramente questo lo considero un bellissimo progetto per il futuro, nonostante non sia una cosa semplice da realizzare considerando le implicazioni di un settore che non è il mio. Progetti più alla mia portata sicuramente terminare la trilogia de “Le ragioni del tempo” con il terzo e ultimo libro. Ho in “cantiere” anche un nuovo libro di racconti. Mi piacciono particolarmente perché riesci a trasmettere, per lo meno è il mio intento, in poche pagine tutte le emozioni che vuoi racchiudere nella storia.
Cosa non deve mancare nella vita
Togliendo risposte quali salute etc…, che mi sembrano scontate, direi assolutamente la curiosità. Senza di essa, non vai avanti, non cresci, non impari nulla di nuovo, fossilizzandoti su ciò che hai, sulle tue competenze. La intendo in ogni cosa, da argomenti nuovi, a esperienze, visitare luoghi, a provare nuovi sport. Insomma, vogliamo dire mantenere il bambino che è in noi sempre in attività.
Piatto preferito
uff… mi piace mangiare, anche se cerco di controllarmi, specialmente quando sto preparando qualche gara. Comunque sono” pasta-dipendente” se con le vongole (veraci)… Niente, non mi tengo.
Sport preferito e perché
Sono sempre stato uno sportivo, sin da bambino. Ho insegnato per vari anni Aikido, un’arte marziale giapponese, e Indoor Rowing (l’allenamento invernale del canottaggio). Oggi, mi alleno 5 giorni a settimana tra Crossfit e arrampicata indoor. La domenica, ovviamente salvo impegni, vado al poligono e mi alleno al tiro (solo su target di metallo). Fare sport mi permette di tenermi in forma non solo fisicamente, considerando che con l’età la fatica aumenta a discapito ovviamente delle performance. Mi consente di mantenere aperta la mente dandomi sempre nuova energia.
Valori importanti della vita
Per uno come me ci sono degli atteggiamenti, dei comportamenti che considero come valori portanti dell’essere umano. Parlo di integrità, verso gli altri e soprattutto se stessi, del rispetto in particolare per le visioni degli altri. Ma il valore che, personalmente, reputo fondamentale è la gratitudine. Senza di essa si vive senza gioia e non si apprezza quanto si è costruito. Questo non vuol dire che bisogna fermarsi ma è proprio quel senso di benessere che deriva dalla gratitudine che diventa la spinta al miglioramento.
Sogno nel cassetto
se di sogni devo parlare… innegabile… la realizzazione della serie de “Le ragioni del tempo”.
Il rapporto col tuo Editore
Non ho un editore, inteso come CE. Mi rendo conto che una Casa Editrice ha, come obiettivo, il margine e, se decide di investire, lo fa per un ritorno economico, possibilmente in tempi brevi. Nulla quaestio in tal senso ma… io scrivo per il piacere di farlo, nel momento in cui sento di aver qualcosa da dire. Ergo, non andremmo d’accordo. Pertanto ho fondato direttamente una mia Casa Editrice, NDV Edizioni con la quale produco i miei lavori includendo quanto gravita intorno alla produzione di un libro. Editing, correzioni, marketing, fiere. (NDV è l’acronimo di Nihil Difficile Volenti).
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