Il volume è nato quale sviluppo, ampliamento e approfondimento della relazione tenuta nell’àmbito del Convegno di studi indetto dalla Diocesi di Ariano Irpino–Lacedonia in occasione del 200°anniversario della nascita di Pietro Paolo Parzanese, svoltosi ad Ariano il 6-7novembre del 2009, i cui Atti non sono ancora stati pubblicati. L’impossibilità di contenere nello spazio, pur ampio, di una relazione la complessità delle tematiche del Parzanese “politico”, ha indotto l’autore a dedicare all’argomento un volume monografico. La definizione di biografia “politica” indica innanzitutto il taglio essenzialmente storico-politico, e non letterario, della ricostruzione della figura di Parzanese e del suo effettivo ruolo nelle vicende del Mezzogiorno romantico, con particolare rilievo alla rivoluzione del 1848. Ciò è consentito all’autore da un’ampia base documentaria inedita, criticamente utilizzata. La sua funzione di mediazione culturale, nel popolarizzare e divulgare tanto tra le élite che tra le masse le idealità costituzionali e nazionali, era risultata comunque quanto mai efficace, ed essa, attraverso i suoi versi facili e scorrevoli, trasmessi per lo più oralmente, si sarebbe prolungata ben al di là della sua stessa esistenza. Né meno valida era stata la sua funzione di rompere il blocco reazionario-conservatore che si basava sulla stretta alleanza tra Chiesa e monarchia borbonica, spostando gruppi consistenti del clero e del laicato cattolico sulle posizioni del cattolicesimo liberale. Infine, la sua predicazione e i suoi versi avevano promosso l’emancipazione dei poveri e dei diseredati, offrendo loro una speranza di riscatto e di promozione umana, mantenendo viva, com’egli stesso affermava nella prefazione ai Canti del povero del 1851, «nel cuore degli artigiani, dei contadini e dei poveri la fede nella provvidenza di Dio, la credenza nell’eterno avvenire, l’amore al lavoro, la rassegnazione nei mali, l’affetto verace pel bene della patria». In tutto questo, essenzialmente, consiste il significato storico della figura e dell’opera di Pietro Paolo Parzanese.
SCHEDA AUTORE
Francesco Barra è professore ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Salerno. Laureato in Lettere moderne presso l’Università di Napoli – dove è stato allievo di Pasquale Villani e Giuseppe Galasso – e specializzato in Bibliografia e Archivistica.
Autore di numerosi saggi e volumi, fin dagli inizi dei suoi studi ha rivolto i propri prevalenti interessi di ricerca al Mediterraneo e al Mezzogiorno d’Italia nella cruciale fase di transizione tra il declino dell’ancien régime, la crisi rivoluzionaria ed il periodo napoleonico. Tra le sue opere principali ricordiamo: Chiesa e società in Irpinia dall’unità al fascismo, Roma 1978; Cronache del brigantaggio meridionale 1806-1815, Salerno-Catanzaro 1981; Il Mezzogiorno e le potenze europee nell’età moderna, Milano 1993; Il Mezzogiorno dei notabili. Carteggi politici e familiari dei Molinari di Morra De Sanctis, Avellino 1997; Michele Pezza detto Fra’ Diavolo, Cava de’ Tirreni 2000; Chiesa e società nel Mezzogiorno d’Italia, Avellino 2002; Il brigantaggio del Decennio francese (1806-1815). Studi e ricerche, vol. I, Salerno 2003; Il Mediterraneo tra ancien régime ed età napoleonica, vol. I, Avellino 2005; Il Decennio francese nel regno di Napoli. Studi e ricerche, vol. I, Salerno 2007, e vol, II, Salerno 2009; Pietro Paolo Parzanese. Una biografia politica, Avellino 2011; Capri “inglese” e napoleonica 1806-1815, Avellino 2011; Il Regno delle Due Sicilie (1734-1861), Avellino 2018.