La Poesia e i Poeti Vati nella cultura indoeuropea delle origini

di Vincenzo Guidone

Il presente saggio propone uno studio critico riguardo della poesia e della figura del poeta-vate nell’ambito della cultura vedica/indoariana, sentita da molti intellettuali e studiosi come la roccia di fondo di tutte le culture successive annoverate nella matrice indoeuropea. Il soggetto dello scritto è il Rgveda, quarta parte dei testi vedici, i quali sono ritenuti dalla tradizione come non scritte dall’essere umano, ma da questi solo “udite”. Questa letteratura sacra, essendo prodotta da una civiltà semi-nomade, aveva presso d’essa e presso i posteri un valore “monumentale”, in assenza di edifici fissi come nelle altre culture già sedentarie. Partendo da un’analisi particolare di estratti della suddetta opera magna, si giunge alla teorizzazione generale del processo creativo della poesia di tutti i tempi e di tutti i luoghi, processo basato soprattutto sull’istituto dell’intuizione e diviso in tre parti: momento estatico-epifanico, momento di trasposizione formale, momento recitativo-oblativo in cui la poesia diventa attiva e, dunque, magica. Nonostante la disquisizione verta specialmente sulla cultura e sulle opere vediche, in chiusura si compiono paragoni con testi appartenenti ad altri patrimoni culturali antichi, quali quelli della letteratura greca (soprattutto platonica), passando anche per le dottrine cosmogoniche ebraico-cristiane e babilonesi.

L’articolo completo è disponibile sul numero 3 (2019) di “Riscontri”

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Vincenzo Guidone nasce a Vico Equense (Napoli) il 26 settembre del 1998. Vive da sempre a Sorrento, dove ha frequentato il Liceo Linguistico Gaetano Salvemini. Attualmente è studente di Lettere Moderne dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Filosoficamente e poeticamente, il suo pensiero è di matrice tradizionale. Pubblica il romanzo storico-psicologico Devozione (Edizioni Eracle) e viene incluso nell’Enciclopedia di Poesia Contemporanea (Fondazione Mario Luzi) con Inno all’Italia. Nel 2019 è incluso nell’antologia Verrà il mattino e avrà un tuo verso, e collabora con Alessandro Quasimodo nell’ambito dell’iniziativa Alessandro Quasimodo legge i poeti contemporanei.

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