Storico “classico” per gusti e formazione, non legato ad alcuna scuola e a nessuno schema storiografico rigido e predefinito, Colapietra ha occupato e occupa un posto del tutto particolare nell’ambito della storiografia meridionale ed italiana, non fosse altro che per curiosità intellettuale, laboriosità scientifica e straordinaria erudizione. Di qui, anche, la sua “irregolarità” accademica, l’indipendenza di carattere, la vivacità di giudizio, l’approccio sempre acuto e critico alla realtà non solo del passato storico, ma anche del presente. Tutte doti e capacità, queste, non facilmente amalgamabili col grigiore di certa storiografia, spesso monocorde e sempre appiattita sull’adesione acritica al “modello”. Certo, tutto ciò ha sempre reso Colapietra un personaggio scomodo, non irregimentato né irregimentabile in nessun schema e in nessuno schieramento, ma proprio questa sua personalità forte e rilevata lo rende un personaggio unico e irripetibile.
Elenco dei saggi contenuti:
- La costruzione letteraria del mito di Montevergine dal Cinque all’Ottocento.
- Uomini e cose dell’odierna Campania nel mondo armentario del Sei e Settecento
- Alle origini del notabilato meridionale: “don” e dottori nella società pastorale del Sei e Settecento
- Notizie sul clero meridionale durante la Restaurazione
- Michele Pironti tra le aule di giustizia e quelle parlamentari
- Nicola Valdimiro Testa
SCHEDA AUTORE
Raffaele Colapietra è nato all’Aquila nel 1931, si è laureato a Roma nel 1952 con una tesi in Letteratura italiana, relatore Natalino Sapegno, sulla prosa di Galilei che gli è valsa l’ottenimento di una una borsa di studio presso l’Istituto italiano per gli studi storici fondato a Napoli da Benedetto Croce per il successivo anno accademico.
Ha insegnato come titolare di materie letterarie nella scuola media inferiore dal 1956 al 1966 a Torre Annnunziata, Portici e Roma.
Libero docente in Storia del Risorgimento nel 1965 ha insegnato Storia dei partiti e movimenti politici nella facoltà di Magistero di Messina e dal 1969 al 1990 prima la medesima materia e subito dopo, ed a lungo, Storia moderna nella facoltà di Magistero di Salerno, tornando nel frattempo a insegnare Storia dei partiti e movimenti politici per supplenze biennali nelle facoltà di Scienze politiche di Catania e Teramo.
Nel 1990 si è volontariamente dimesso dall’università e, in quiescenza, si è ritirato a vita privata, senza aver fatto parte né prima né in seguito di alcuna società o accademia se non della Deputazione abruzzese di Storia patria in qualità di socio e poi di deputato, rispettivamente dal 1966 e dal 1973.
Nell’anno 2004, nella ricorrenza della nascita della sua defunta madre, Enzo Fimiani ed Errico Centofanti hanno curato Raffaele Colapietra l’uomo lo studioso il cittadino (L’Aquila, 2004) da cui si ricava l’essenziale per intendere ciò che precede, arricchito da una bibliografia di 1336 voci complessive.