Teatro dell’assurdo oblio. La drammaturgia a metà tra Medioevo e Rinascimento



Titolo recensione: Teatro dell’assurdo oblio

Sottotitolo: La drammaturgia a metà tra Medioevo e Rinascimento

Numero Rivista: 3 (2022)

Autore della recensione: Dario Rivarossa

Dati volume recensito:

Titolo: Il teatro ‘pre-classicista’ nelle corti padane

Autore: Matteo Bosisio

Editore: Peter Lang (Oxford)

Anno di pubblicazione: 2022

Numero di pagine: VIII + 306

Prezzo di copertina: 68,69 euro

 

Abstract: Con il Rinascimento, come per tante cose, anche per il teatro arriva un momento di svolta. Se nel Medioevo le rappresentazioni avvenivano soprattutto in strada e avevano carattere sacro, con la nuova epoca si cominciano a costruire teatri in muratura e, sulla scia dell’Antichità riscoperta, si torna a tematiche laiche. Ma a cavallo tra i due modelli esiste anche una drammaturgia “pre-classicista”, di cui si occupa il libro pubblicato dalle edizioni Peter Lang in una collana sulla cultura di corte nel Medioevo e Rinascimento, per il relativo Centro studi al Trinity College di Dublino. Non esisteva solo l’alternativa tra la strada o il teatro in muratura, esistevano anche i palazzi nobiliari per mettere in scena le opere. Il volume in esame studia quindi il teatro in volgare del Quattrocento concentrandosi sulle corti di Mantova, Ferrara e Milano. Un modello “periferico” poi abbandonato e dimenticato, e che oggi merita riscoprire.

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