Teatro dell’assurdo oblio. La drammaturgia a metà tra Medioevo e Rinascimento


Con il Rinascimento, come per tante cose, anche per il teatro arriva un momento di svolta. Se nel Medioevo le rappresentazioni avvenivano soprattutto in strada e avevano carattere sacro, con la nuova epoca si cominciano a costruire teatri in muratura e, sulla scia dell’Antichità riscoperta, si torna a tematiche laiche. Ma a cavallo tra i due modelli esiste anche una drammaturgia “pre-classicista”, di cui si occupa il libro pubblicato dalle edizioni Peter Lang in una collana sulla cultura di corte nel Medioevo e Rinascimento, per il relativo Centro studi al Trinity College di Dublino. Non esisteva solo l’alternativa tra la strada o il teatro in muratura, esistevano anche i palazzi nobiliari per mettere in scena le opere. Il volume in esame studia quindi il teatro in volgare del Quattrocento concentrandosi sulle corti di Mantova, Ferrara e Milano. Un modello “periferico” poi abbandonato e dimenticato, e che oggi merita riscoprire.Continua la lettura…

La narrativa post moderna di Cosimo La Gioia


Giovedì 2 dicembre è stato presentato il nuovo volume L’ascensore e altri racconti (pagg. 160, € 15.00, Terebinto Edizioni, già disponibile in libreria) dell’autore esordiente Cosimo La Gioia. Continua la lettura…

«La coglionissima capa». La lemniscata, cioè l’io gaddiano nel pasticciaccio noètico [Francesco Amoruso]


Gadda, parlando dell’Io e delle sue disarmonie, ai tempi de «i primi boati, i primi sussulti» mostra come il doppio movimento della narrazione, torni a ricucire il filo del racconto sulle mostrine di chi narra, dove il racconto si fa sistema-mondo e il punto di vista dello scrittore, la visione, per dirla con Said, si trasferisce tutta sulla pagina.Continua la lettura…