Pluralità dei mondi


Titolo recensione: Pluralità dei mondi Sottotitolo: Il delicato passaggio tra Seicento e Settecento Autore della recensione: Dario Rivarossa Dati volume recensito: Titolo: Natura e artificio nell’Europa del Seicento e Settecento. Artisti, conoscitori e scienziati tra osservazione, invenzione e diffusione del sapere Autore: Michela di Macco (cur.) Editore: Leo S. Olschki Anno di pubblicazione: 2023 Numero […]Continua la lettura…

Non chiamateli “film di banlieue”. Tendenze e nuove generazioni del cinema francese contemporaneo


L’articolo intende mettere in evidenza la presenza e la rilevanza, all’interno del cinema francese contemporaneo, di una generazione di registi, nati per lo più tra gli anni Settanta e Novanta, provenienti da famiglie africane immigrate in Francia. Questi filmmakers, come Houda Benyamina, Rachid Djaïdani, Hicham Ayouch, Alice Diop, Ladj Ly – solo per citarne alcuni – cercano da tempo di affrancarsi dal cosiddetto “cinema di banlieue” a cui sono spesso automaticamente ed erroneamente collegati, e intendono promuovere uno sguardo diverso sulla Francia multiculturale di oggi e sul cinema che la rappresenta. Continua la lettura…

«Papè Satàn, papè Satàn aleppe»: Dante Templare contro l’Anticristo francese?


La celebre e dibattuta frase del dio Plutone «Papè Satan, papè Satan aleppe» con cui Dante Alighieri apre il canto VII dell’Inferno è stata variamente interpretata durante gli ultimi due secoli. Sovente la frase è stata ricollegata alla conoscenza da parte di Dante di qualche espressione araba: il poeta avrebbe adattato la frase araba «La porta di satana, la porta di satana, fèrmati!», oppure «Disonore, satana, disonore, satana, nella tua casa!». Negli anni ’20 del ’900, il filologo Manfredi Porena pensò che la parola aleppe significasse aleph, la lettera numero uno dell’alfabeto ebraico, che vale anche come riferimento al Primo Principio, Dio; interpretando pape come genitivo latino («del papa») e satan nel suo significato ebraico di «nemico, avversario», riferiva le parole di Plutone a Dante stesso, presentato come «Nemico del papa, primo nemico del papa!». Invece Gabriele Rossetti, padre del celebre pittore preraffaellita Dante Gabriel Rossetti, negli anni ’30 dell’800 parafrasò la frase come «Pap’ è satana, Pap’ è satana, Signore», dove il nemico (satana) del Signore sarebbe il papa stesso. Ma quale papa: Bonifacio VIII, o piuttosto Clemente V, che – cedendo alla volontà del re di Francia Filippo IV – soppresse l’Ordine dei Cavalieri Templari proprio pochissimi anni dopo un possibile viaggio di Dante a Parigi? Queste possibilità, insieme ad altri brani della Commedia e al noto ricorrere del numero nove nella Vita Nuova, potrebbero indicare che Dante si sentiva ideologicamente vicino ai leggendari monaci-cavalieri e non è impossibile che lo fosse realmente.Continua la lettura…

Cosimo La Gioia e il lato oscuro della disciplina. Tensioni, ossessioni e criticità del vivere contemporaneo [Carlo Crescitelli]


L’ascensore e Altri Racconti di Cosimo La Gioia (Terebinto 2021) è una raccolta di racconti brevi con protagonisti rappresentativi della nostra quotidianità: uomini e donne dai lati problematici, che potremmo riscontrare anche in noi stessi. Una galleria di moderne figure tragiche, iperattive e isteriche, talvolta connesse o intercambiabili tra una storia e l’altra; che implodono in circuiti di contraddizioni imposte o indotte, coltivate all’interno di sé  fino al dramma.Continua la lettura…