Sulla primissima ricezione italiana di Martin Buber. Attorno a tre testi dimenticati degli anni venti (Buonaiuti, Lattes, Luzzato) [Pier Paolo Pavarotti]



Questo lavoro mira a riportare lattenzione sui primissimi tre contributi italiani alla ricezione di Martin Buber, due recensioni giornalistiche ed una conferenza. La recensione di Ernesto Buonaiuti (1925) si concentra sui primi saggi maggiori di Buber sul giudaismo, la conferenza di Dante Lattes (marzo 1926) ancora sui primi saggi sul giudaismo come per Buonaiuti, e la recensione di Guido Lodovico Luzzato (settembre 1926) sulla Verdeutscheung di Buber & Rosenzweig. Nel primo caso è da sottolineare la perspicuità del sacerdote modernista e storico del cristianesimo e delle religioni Bonaiuti, attento e lungimirante osservatore della scena culturale europea. Nel secondo caso si tratta di una visione intragiudaica del pensiero buberiano proposta da un rappresentante autorevole del rabbinato e della cultura ebraica coevi, tra i primissimi traduttori del pensatore viennese. Nel terzo caso è la qualità letteraria e teologica della traduzione biblica, pensata per una Mitteleuropa di fatto scomparsa al suo compimento, ad essere valorizzata grazie alla raffinata formazione artistico-culturale del critico. Si tratta di tre testi variamente citati nelle bibliografie buberiane più complete eppure mai presi in considerazione singolarmente sinora, all’interno di una storia della ricezione buberiana che tra gli anni Venti e i Cinquanta vede un vuoto in gran parte dovuto alle vicissitudini storiche delle dittature europee. Per questo motivo e per la loro non facile reperibilità l’esposizione punta, senza rinunciare ad una sintesi critica, a restituirne numerose espressioni originali piuttosto che ad un’analisi sistematica. Si è dinanzi peraltro ad interessanti documenti dal primo periodo fascista, di cui è sinteticamente ricostruita la condizione degli Ebrei italiani, così come degli autori, veri protagonisti della vita culturale nazionale in quegli anni, è offerto un breve profilo biografico

Pier Paolo Pavarotti (Modena, 1971) si è laureato in scienze politiche (Bologna) con una tesi in storia del cristianesimo, e in filosofia (Pisa) con una tesi in filosofia della religione. Ha ottenuto il baccalaureato in teologia (Reggio Emilia) e la licenza con specializzazione biblica (Firenze), ambito in cui è dottorando (Firenze). A Gerusalemme ha ottenuto il diploma in archeologia ed orientalistica (Studium Biblicum Franciscanum) e il grado di éléve titulaire in scienze bibliche (École Biblique et Archéologique Française). È autore di venti pubblicazioni scientifiche in ambito biblico, letterario, filosofico. Insegna presso il liceo Allegretti di Vignola (Mo)


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