In questo volume, l’autore non si propone di analizzare la storia economica nel suo complesso, né descrivere l’evoluzione delle tecniche, e tantomeno le teorie economiche e i loro sviluppi, quanto piuttosto di cercare di comprendere i meccanismi del funzionamento reale dell’economia delle società preindustriali, limitatamente all’area del bacino del Mediterraneo. Si tratta di un lunghissimo periodo storico – e anzi prima ancora preistorico e protostorico -, che solo in parte coincide cronologicamente con l’età feudale, ponendosi a cavallo, secondo la definizione marxiana, tra il «modo di produzione schiavistico» e quello «feudale», intendendo in senso lato per «modo di produzione» la sintesi della dialettica tra forze produttive, mezzi di produzione, lavoro e tecniche. Lungi dall’addentrarci in questo vastissimo e quanto mai complesso dibattito, non solo storiografico ma anche ideologico, ci si propone invece, assai più semplicemente, di cercare di seguire, secondo grandissime linee interpretative, gli svolgimenti e gli sviluppi delle attività produttive elaborate dall’umanità dalle sue primissime fasi sino al Mille o poco oltre, cioè alla vigilia della grande crisi del XIV secolo.
SCHEDA AUTORE
Francesco Barra (Avellino, 13.XI.1947) è professore ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Salerno. Laureato in Lettere moderne presso l’Università di Napoli – dove è stato allievo di Pasquale Villani e Giuseppe Galasso – e specializzato inBibliografia e Archivistica presso la Scuola di perfezionamento dello stesso ateneo, dopo essere stato borsista dell’Istituto Sturzo di Roma sotto la guida di Gabriele De Rosa, è stato dal 1974 al 1978 assistente ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Salerno, la cui cattedra era all’epoca tenuta da Augusto Placanica; dal 1978 al 1996 è stato professore associato di Storia del Mezzogiorno presso la stessa facoltà; dal1996 al 2000 è stato titolare, come professore associato, della cattedra diStoria contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia; con la qualifica di professore ordinario ricopre attualmente la cattedra di Storia Moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Salerno. Autore di numerosi saggi e volumi. Fin dagli inizi dei suoi studi ha rivolto i propri prevalenti interessi di ricerca al Mediterraneo e al Mezzogiorno d’Italia nella cruciale fase di transizione tra il declino dell’ancien régime, la crisi rivoluzionaria ed il periodo napoleonico. E’ autore di numerosi saggi e volumi.Tra le sue opere principali ricordiamo: Chiesa e società in Irpinia dall’unità al fascismo, Roma 1978; Cronache del brigantaggio meridionale 1806-1815, Salerno-Catanzaro1981; l’edizione critica della Descrizione del Molise di Giuseppe M. Galanti,Napoli 1986; Il Mezzogiorno e le potenze europee nell’età moderna, Milano1993; Il Mezzogiorno dei notabili. Carteggi politici e familiari dei Molina ridi Morra De Sanctis, Avellino 1997; Michele Pezza detto Fra’ Diavolo, Cava de’Tirreni 2000; Chiesa e società nel Mezzogiorno d’Italia, Avellino 2002; Il brigantaggio del Decennio francese (1806-1815). Studi e ricerche, vol. I,Salerno 2003; Il Mediterraneo tra ancien régime ed età napoleonica, vol. I,Avellino 2005; Il Decennio francese nel regno di Napoli. Studi e ricerche, vol.I, Salerno 2007, e vol, II, Salerno 2009; Pietro Paolo Parzanese. Una biografia politica, Avellino 2011; Capri “inglese” e napoleonica 1806-1815, Avellino2011.