I. Caserini, Autopsia di un’emozione, PubMe, 2018, pp. 248, € 15,00.
Romanzo dalla complessa e articolata struttura narrativa – che si dipana lungo ben tre archi temporali distinti: il presente del 2015, il biennio 2013-15 immediatamente antecedente, ed infine il 1957, che nella trama tornano regolaremente a incastrarsi come in una sorta di scatola cinese di tre libri in uno. La giovane Anna Corsi combatte con la depressione che attanaglia la sua vita, e la sua liberazione dal male oscuro è l’eco e la cassa di risonanza della battaglia già vinta da suo zio Egidio, che lo stesso calvario l’ha vissuto più di cinquant’anni prima, prima della legge Basaglia, rinchiuso in un orrido manicomio milanese. Due vittime della stessa sventura nella quale la ferrea perseveranza di ieri dell’uno diventa pian piano la lucida determinazione di oggi dell’altra, in una doppia alternanza di disfatte e successi di cui apprendiamo poco alla volta man mano che ci addentriamo nelle sofferte vicende di entrambi. Sullo sfondo, a muoversi in una Lombardia immaginaria ma non per questo meno realistica, una vera miriade di altri personaggi, con tutto il loro bagaglio di dolcezze, amarezze ed interne tensioni: Gianluca, rassicurante psicoterapeuta di Anna, la misteriosa Isabella, i teneri vecchietti Teresa ed Ernesto, l’enigmatico Sebastiano, Mancini e Fittipaldi tristi compagni di pena di Egidio in casa di cura psichiatrica, e tanti altri ancora, in un grande affresco di variegati tipi umani che, interagendo a cavallo del secolo con i protagonisti Anna ed Egidio, di volta in volta ne facilitano o ostacolano il tormentato percorso verso la loro meta individuale di serenità interiore.
Carlo Crescitelli è nato ad Avellino, Irpinia, dove oggi vive, e va oramai per i sessanta. Gli piacciono: la musica rock e la world music, il cinema, i viaggi al freddo e alla pioggia, la letteratura fantascientifica, fantastica e misteriosa in genere. Ma non solo queste cose, e non necessariamente in questo ordine. Un’altra cosa che gli piace è scrivere storie: ma forse ancor più gli piace leggerle e raccontarle. Sarà magari per questo che lo leggete qui, e che possiede tutti i romanzi di Emilio Salgari, e continua a mandare in giro il suo alter ego l’antiviaggiatore quando può.