Nel saggio La forma generale del Paradiso, apparso sulla rivista “LʼAlighieri” nel 1968, l’autrice statunitense Anne Milano Appel ha esaminato l’immenso anfiteatro composto dalle anime beate nella Divina commedia, la «candida Rosa». Questa, avendo la forma di un fiore e di un calice, permette di ricavare e ipotizzare collegamenti tra il simbolismo dantesco e un altro importantissimo elemento mitologico, letterario e religioso caratteristico della cultura medievale: la tradizione della ricerca del Santo Graal, il misterioso oggetto che, nella versione più diffusa, sarebbe il calice in cui Gesù Cristo versò il vino durante la sua ultima cena, poi utilizzato dal discepolo Giuseppe di Arimatea per raccogliere il suo sangue dopo l’agonia in croce, acquisendo così uno status sacro e un potere magico. Ma anche altri brani della Commedia fanno pensare che Dante Alighieri conoscesse i romanzi sui Cavalieri della Tavola Rotonda alla ricerca del Graal meglio di quanto non si pensi: Dante cita Lancillotto nel celeberrimo canto V dell’Inferno e re Artù nel canto XXXII; nella Queste del Saint Graal, una versione della Cerca del Graal creata in ambienti vicini ai monaci cistercensi (il cui massimo esponente, san Bernardo, è posto da Dante alle massime altezze del suo Paradiso) appare un albero degli stessi tre colori – bianco, verde e rosso – delle Virtù danzanti (Purgatorio, XXIX) il quale, colpito da una lama, zampilla sangue come quello che, nel canto XIII dell’Inferno, racchiude l’anima del suicida Pier Delle Vigne; inoltre, nella Queste, ricorre frequente il numero nove, come nella Vita nuova, la prima opera importante del Sommo Poeta.
Piervittorio Formichetti (Torino, 1984) è laureato in Scienze dei Beni culturali. Collabora con i blog “AXIS Mundi” e “Pagine Filosofali”. Ha collaborato con la rivista “Antarès” e con “Piemonte Mese”. È stato 3o classificato al Premio “Città di Arona” 2016 del Circolo “Gian Vincenzo Omodei Zorini” per articoli su “Conexión-Periodico della Convergenza delle culture”. Ha vinto ex aequo il premio 2016 dell’Associazione Comunità dell’Arca per Viaggio al centro dell’Uomo. Il pellegrinaggio di Lanza del Vasto in India. Il suo saggio Il Dio unico: fonte di violenza o capro espiatorio?, è apparso su “Lessico di Etica Pubblica” (rivista del CeSPeC, Cuneo) a febbraio 2018. È autore di “La casa sull’Abisso” di W. H. Hodgson: una Divina Commedia del XX secolo (Chieri, Il Camaleonte, 2019).