di Carlo Crescitelli
Aurora Parisi è una dolce e solare ferroviera che, sposata e apparentemente felice con la sua compagna, si ritrova a dover fare i conti con un improvviso innamoramento per una sconosciuta sfuggente e misteriosa, che la porterà a reinterpretare vecchi segnali e scoprire nuove certezze. Nel libro ricorrono tutti gli elementi tipici del grande sogno romantico, il coup de foudre e l’amour fou fatti di premonizioni, coincidenze, talismani e feticci, i Santi delle Cause Perse ai quali votarsi, i treni virtuali della vita prima mancati e poi riacchiappati al volo; ma con essi gioca deliziosamente a rimpiattino una prosaica, tragicomica realtà quotidiana di lavoro e di problemi di lavoro – dunque di treni reali e non più metaforici – di cucina, amicizia, imbranataggine, canzoni che confortano e ispirano, sesso, triangoli amorosi, email – tante email! – speranze e obiettivi concreti. In un cocktail realistico in cui la leggerezza eterea della poesia si mescola al sano umorismo. Che ricorda molto la novellistica di educazione sentimentale a sfondo morale e filosofico, di quella alla Hermann Hesse per intenderci. Prevarrano le vecchie sicurezze… o il nuovo coraggio di amare? Il tema è quello cruciale delle scelte importanti della vita all’inizio dell’età matura: quelle che ti spiazzano proprio quando pensi di aver consolidato tutto, di non doverlo mettere più in discussione… e invece l’amore ti travolge inaspettato e totale. Tutti i vecchi equilibri, intanto, sono già saltati; e non ti resta altra strada che cercarne di nuovi, passando per il sostegno irrinunciabile degli amici veri che non ti abbandonano mai. Perché quello che è in gioco non è solo l’assestamento delle tue nuove, inebrianti emozioni, ma il futuro e la felicità stessa di chi ti è vicino e ti ama, il rispetto della sua libertà. Senza in questo dover sacrificare la tua, che ti urge dentro.
L’articolo completo è disponibile sul numero 1 (2020) di “Riscontri”
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