Torquato Tasso nel castello di Bisaccia. L’amicizia con Giovan Battista Manso

di Martina Riccio

Giovan Battista Manso (1569-1645) fu una figura di spicco nel contesto culturale napoletano grazie alla sua attività di scrittore e di mecenate. Esemplare fu la capacità del Manso di aggregare attorno a sé i migliori letterati del tempo. All’anno 1588 risale il primo contatto con il celebre letterato Torquato Tasso, giunto presso il monastero del Monteoliveto a Napoli nei primi giorni di aprile e, in seguito, presso il Castello di Bisaccia, Tasso ultimò definitivamente la revisione della Gerusalemme Conquistata, nella quale dedicò anche alcuni versi al Manso; inoltre iniziò la stesura delle Sette giornate del mondo Creato.  La più importante testimonianza dell’amicizia tra il Manso ed il Tasso consiste nella fitta corrispondenza, rinvenuta nelle lettere di Tasso. Le diciotto missive tassiane al Manso, risalenti ad un arco temporale esteso dal 1588 al 1594, pubblicate da Cesare Guasti. L’amicizia che legava il Manso al Tasso era soprattutto mossa dalla profonda stima verso il celebre letterato e maestro di scrittura. In quest’ottica ebbe un ruolo centrale l’opera del Manso intitolata La vita di Torquato Tasso, che contribuì ancor di più alla fama mitografica del Tasso. Da cronista esemplare, Manso, nella stesura della Vita, alternava la narrazione delle vicende personali ai soggiorni napoletani del Tasso, comprendente quello al feudo di Bisaccia. Manso, inoltre, delinea la virtù del Tasso partendo da un elogio dei genitori, seguito dall’amore del poeta verso la città di Napoli, testimoniato dai continui soggiorni, per arrivare alla descrizione dell’animo del Tasso devoto unicamente all’amore per le virtù e la morale.

L’articolo completo è disponibile sul numero 1- 2018 di “Riscontri”

Link all’acquisto:

Amazon: cartaceo ed ebook

Ibs: cartaceo ed ebook

Martina Riccio, nata a Roma nel 1991, è dottoressa magistrale in Filologia Moderna, laureata con lode presso l’Università degli Studi di Salerno. Si interessa in particolar modo della storia moderna del Napoli e del Mezzogiorno, con particolare attenzione per l’aspetto socio-economico dell’Irpinia del XVI e XVII secolo. Nell’agosto 2017 ha pubblicato il volume intitolato Economia e società in Irpinia nella prima età moderna (Il Terebinto Edizioni).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *