Cosimo La Gioia e il lato oscuro della disciplina. Tensioni, ossessioni e criticità del vivere contemporaneo [Carlo Crescitelli]



Cosimo La Gioia, L’ascensore e Altri Racconti, Terebinto edizioni, 2021, pp. 160, € 15.00

L’ascensore e Altri Racconti di Cosimo La Gioia (Terebinto 2021) è una raccolta di racconti brevi con protagonisti rappresentativi della nostra quotidianità: uomini e donne dai lati problematici, che potremmo riscontrare anche in noi stessi. Una galleria di moderne figure tragiche, iperattive e isteriche, talvolta connesse o intercambiabili tra una storia e l’altra; che implodono in circuiti di contraddizioni imposte o indotte, coltivate all’interno di sé  fino al dramma. Tema principe dei conflitti narrati è il mondo del lavoro, con le sue costrizioni ricattatorie delle quali tutti abbiamo avuto esperienza, qui esasperate dall’interiorizzazione che ne fanno le loro stesse vittime, in una sorta di complice sindrome di Stoccolma. Il che finisce puntualmente con l’aggravare situazioni già gravi, fino a renderle disperate. Chi ce l’ha? è un’attualissima vicenda di panico pandemico e di squilibri psicologici, condita di amara ironia. I gladiatori della strada 1 è la storia di una volontà di potenza automobilistica punita. Ne I gladiatori della strada 2, lo stesso tema è sviluppato dal punto di vista del ciclista che affronta la pericolosa giungla urbana. L’ascensore è una metafora crudele dello stato dell’arte del diritto al lavoro e all’occupazione. Sull’Etna si presenta solo apparentemente come una pausa da queste riflessioni, perché in realtà inquadra un surreale, diverso contesto di uguali prevaricazioni. La mamma tigre: cosa succede quando la donna che deve conciliare lavoro e famiglia occupa un posto chiave all’interno della propria azienda? Gianluca e l’amministratore delegato è una lunga avventura, sviluppata in più varianti, di licenziamenti e vendette, nella quale giuste rivendicazioni si fondono con impulsi violenti incontrollabili. Il volume è una di quelle letture nelle quali ci si ritrova a specchiarsi, riflettendo sul senso di ogni scelta e delle sue conseguenze. Per non perdere la bussola della misura nell’azione e dell’umana solidarietà, come implicitamente l’autore ci suggerisce.

Carlo Crescitelli è nato ad Avellino, Irpinia, dove oggi vive, e va oramai per i sessanta. Gli piacciono: la musica rock e la world music, il cinema, i viaggi al freddo e alla pioggia, la letteratura fantascientifica, fantastica e misteriosa in genere. Ma non solo queste cose, e non necessariamente in questo ordine. Un’altra cosa che gli piace è scrivere storie: ma forse ancor più gli piace leggerle e raccontarle. È per questo che voi lo leggete qui, e che possiede tutti i romanzi di Emilio Salgari, e continua a mandare in giro il suo alter ego l’antiviaggiatore quando può.


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